Credit: Hubble

Tra la fine del 2019 e aprile 2020, la stella supergigante rossa Betelgeuse ci ha stupito con un anomalo abbassamento di luminosità, che ha portato molti astronomi a pensare che si stesse avvicinando alla fine della sua vita.

 

Quando si pensava che Betelgeuse stesse morendo

Già perché nonostante la sua relativamente giovane età (ha 8,5 milioni di anni) la sua fine non è poi così lontana. Le stelle come lei infatti vivono una vita breve ma molto intensa che si conclude con una spettacolare esplosione in supernova. Questa stella che si trova a 700 anni luce dalla Terra e infatti una supergigante rossa, una stella enorme e con una massa elevata.

Ma gli astronomi ritengono che, anche se vicina, la sua fine non sarà ora, quindi hanno continuato a cercare una spiegazione per questo anomalo abbassamento di luminosità. Le supergiganti rosse non sono infatti estranee a questi fenomeni, ma quest’ultimo registrato era davvero molto intenso e prolungato, per questo i ricercatori hanno pensato che la stella stesse entrando nella sua fase finale.

 

Solo una nuvola di polvere che si è dissolta

Una spiegazione potrebbe arrivare da uno studio pubblicato il 13 agosto sull’Astrophisical Journal, realizzato grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Hubble. Secondo questa ultima indagine infatti, l’abbassamento di luminosità di Betelgeuse sarebbe stato causato da una nuvola di polveri prodotta dalla stessa stella.

Sin dall’inizio dello scorso anno un team di ricercatori guidati dall’astrofisica Andrea Dupree del Center for Astrophysics dell’Università di Harvard, era a lavoro su alcune osservazioni di Betelgeuse per monitorarne la superficie tramite l’utilizzo del telescopio spaziale Hubble. Da queste osservazioni il team di ricercatori ha ipotizzato che il calo di luminosità della stella fosse dovuto ad una nuvola di polvere stellare da essa stessa prodotta.

Già a partire da settembre infatti gli astronomi avevano notato il movimento di una grande quantità di materiale dalla superficie stellare. Tutto questo materiale sarebbe poi stato espulso dalla stella, disperdendosi nello spazio e quindi raffreddandosi. Il raffreddamento ha fatto si che il materiale stellare smettesse di brillare e si trasformasse in una nuvola di polvere stellare.

Secondo i calcoli del team, la nuvola sarebbe stata in grado di coprire circa un quarto della porzione di Betelgeuse rivolta verso la Terra. Una volta che la nuvola si è dispersa nello spazio, la luminosità della stella è tornata ad essere quella normale.

I ricercatori non sono ancora certi di cosa abbia causato l’espulsione del materiale dalla stella, ma secondo Dupree sarebbe una normale fase del ciclo di pulsazione di questa supergigante. Per saperne di più dovremo aspettare la fine di agosto o l’inizio di settembre, quando la stella si allontanerà un po’ dal Sole e sarà di nuovo osservabile da Hubble.