Un team di specialisti ha realizzato una ricostruzione 3D del volto del pittore rinascimentale italiano Raffaello. In tal modo, hanno confermato il suo aspetto fisico e risolto il mistero riguardante la sua tomba. L’artista rinascimentale morì nel 1520, a soli 37 anni, a causa di una malattia simile al nuovo coronavirus. Attualmente è sepolto nel Pantheon a Roma.
Il suo corpo fu riesumato nel XIX secolo e, all’epoca, fu realizzato un calco in gesso del suo cranio. Tuttavia, gli esperti non erano sicuri che i resti appartenessero davvero a Raffaello. Questo perché il pittore è stato dissotterrato insieme ad altri scheletri.
In occasione del 500° anniversario della morte di Raffaello, un team di ricercatori dell’Università Tor Vergata di Roma ha deciso di fare una ricostruzione 3D del suo volto utilizzando il calco in gesso.
Lo studio
I ricercatori hanno trovato una chiara corrispondenza con i ritratti del pittore realizzati da altri artisti dell’epoca, così come gli autoritratti dell’artista. “Per la prima volta abbiamo prove concrete che lo scheletro riesumato nel 1833 appartiene a Raffaello Sanzio“, ha dichiarato il capo delle indagini Mattia Falconi.
La ricostruzione 3D cattura solo l’80% del viso originale, ma gli esperti non hanno dubbi che si tratti del pittore italiano. “Non sembra per niente che gli studenti che conosciamo siano sepolti lì, e sarebbe una coincidenza che uno sconosciuto gli somigliasse così tanto“, ha aggiunto Falconi.
Gli scienziati hanno pianificato di riesumare nuovamente il corpo del pittore, ma l’idea è stata bloccata a causa della pandemia di Covid-19. “Sappiamo che Raffaello si dipingeva più giovane di quanto fosse, e questo modello ci permette di vederlo com’era realmente“, ha spiegato Falconi.
Raffaello Sanzio, insieme a Michelangelo e Leonardo da Vinci, forma la triade dei grandi maestri dell’Alto Rinascimento.