Sarà davvero un’estate da record quella del Cilento. Tra le tante brutte notizie di questo 2020; tra il distanziamento, le chiusure, i tanti che non hanno riaperto e tutte le preoccupazioni e le incertezze di quest’anno, arriva una buona notizia. In Cilento le Caretta caretta nascono in gran numero sulle spiagge.
La prima piccola tartaruga è nata domenica nel cuore della notte e dallo stesso nido sulla spiaggia di Ascea Marina ne sono nate altre 52. Le uova erano state deposte il 12 giugno da mamma tartaruga e tra domenica notte e lunedì, le tartarughine hanno preso il mare.
Ma questo non è l’unico nido, nella zona da Marina di Ascea a San Mauro Cilento, da Camerota a Montecorice, sono stati identificati già 25 nidi, superando abbondantemente il record di 11 nidi del 2016. Il Cilento dunque si conferma una vera e propria culla di tartarughine ed è l’unico posto nel Mediterraneo dove la nidificazione della Caretta caretta ha assunto un carattere di regolarità, come spiega Sandra Hochscheid, coordinatrice del Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Portici.
Chissà che questo record non sia un frutto anche del lockdown e del distanziamento che rende le spiagge meno affollate? Quello che è certo è il gran lavoro dei volontari che segnalano, proteggono i nidi con recinzioni ad hoc e soprattutto informano. Già perché basta spiegare, ai turisti e ai frequentatori delle spiagge della zona, alcune semplici regole per preservare e difendere i nidi.
Inoltre il team del Turtle Point e i volontari dell’ENPA, vigilano costantemente i nidi in attesa della schiusa delle uova ( tra i 45 ed i 65 giorni dalla loro deposizione). Un controllo costante dunque, ma anche una maggiore consapevolezza di stabilimenti e residenti. I risultati infatti sono il frutto dell’impegno della comunità verso un turismo sostenibile, verso la dimostrazione del fatto che, con alcune piccole regole, possiamo goderci le bellezze della natura e al contempo salvaguardarle.
La stessa Valentina Pica, assessora al Turismo ad Ascea, afferma che “sempre più turisti ci scelgono perché da noi possono incontrare le tartarughe” e, come lei è pieno d’orgoglio per la sua terra anche Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il quale ha dichiarato che: “Le tartarughe marine sono un ottimo bioindicatore e confermano che questo è un territorio ecosostenibile, che ha da tempo abbracciato il plastic free e il cui sviluppo, anche turistico, va nella giusta direzione”.
Il Cilento dunque potrebbe essere un modello per tutti noi, per cercare di mantenere questo mondo un posto in cui posiamo ancora vivere, rispettandolo e rispettandoci.