Alex Zanardi

Alex Zanardi è stato trasferito in una clinica estera. Lo rende noto l’Ospedale di Siena dove si è conclusa la sedazione assistita. Dallo scorso 19 giugno, Zanardi è stato assistito in terapia intensiva ed è stato sottoposto a tre interventi.

La stabilità delle condizioni cliniche generali e del quadro neurologico hanno consentito il trasferimento del campione in un centro specialistico di recupero a Lecco. A spiegare la situazione è stato il dottor Giovaninni, direttore generale della struttura ospedaliera senese che ha confermato la conclusione dall’uscita graduale dal coma indotto.

Alex Zanardi

Alex Zanardi, finito il periodo di sedazione assistita

“I nostri professionisti restano a totale disposizione di questa straordinaria persona e della sua famiglia per le ulteriori fasi di sviluppo clinico, diagnostico e terapeutico, come sempre accade in questi casi”, ha affermato Giovannini.

Papà ce la farà, sono sicuro. Ce la farà anche questa volta. E un giorno ne parleremo. La racconterà a me e la racconterà anche ai miei figli. Sono fiducioso e lo è anche la mamma”. A parlare è Niccolò Zanardi, il figlio dell’ex pilota di Formula1, in un’intervista al Corriere della Sera.

Niccolò parla del percorso ancora lunghissimo che aspetta il padre. Tuttavia lo fa con la fiducia e la forza d’animo di chi ha eredito anche quella da Alex. “Non è più in pericolo di vita, ed è già molto, ma ha davanti a sé un percorso ancora lunghissimo. Siamo anche contenti perché il suo recupero è stato molto più veloce di quanto ci aspettassimo. Ma non bisognerebbe sorprendersi: questo è papà. È incredibile l’energia di quell’uomo, ha una forza straordinaria”.

La famiglia non lo abbandona

Moglie e figlio sono sempre lì al suo fianco, a parlargli e a dargli quelli che i medici chiamano “stimoli affettivi”, o più semplicemente amore. “Gli parliamo, certo. Ora che non è più sedato si può. Prima era proprio controindicato. I medici ci spiegavano che stimoli esterni avrebbero interferito con la sedazione. Adesso invece ci dividiamo i compiti: noi diamo gli stimoli affettivi, i medici quelli neurologici”, racconta Nicccolò.

“Il problema della vista è il meno per adesso. Quel che conta è sapere se potremo di nuovo riuscire a comunicare con lui. Abbiamo una lunghissima strada davanti, ma finalmente è una strada in discesa”. Ad accompagnarli c’è l’Italia intera che continua a fare il tifo per lui, per loro. “C’è tantissimo affetto attorno a noi e attorno a lui”, prosegue Niccolò.

“In questo periodo mi è capitato di riflettere su quanto siamo fortunati per questo. Tuttavia non oso a pensare a chi si trova magari in una situazione altrettanto dura e difficile, ma deve affrontarla da solo”. Da oggi inizia un nuovo percorso fatto di coraggio e forza per Alex e la sua famiglia.