Un nuovo studio ha trovato una funzione plausibile per queste sfere di pietra: i nostri antenati potrebbero averle usate per schiacciare le ossa aperte e raggiungere il midollo nutriente all’interno. I siti archeologici situati nell’emisfero settentrionale mostrano che, dove c’erano gli Hominini, c’erano anche, generalmente, sfere di pietra che possono essere state appositamente modellate per assomigliare ad uno strumento per questa funzione.
Ora, un team internazionale di scienziati ha esaminato 29 di queste pietre trovate nella grotta di Qesem, in Israele, occupata dai primi umani tra 400.000 e 200.000 anni fa. Tutti tranne uno erano di dolomite o calcare distinti dalle altre rocce trovate in quella regione e avevano una patina diversa rispetto agli altri strumenti trovati nella grotta.
Ciò suggerisce che le sfere di pietra sono state conservate in un ambiente diverso per qualche tempo prima di finire nella grotta di Qesem, un fenomeno coerente con le scoperte precedenti fatte nella stessa posizione. In altre parole, gli abitanti avevano l’abitudine di riciclare o trovare strumenti altrove e portarli a casa per uso personale.
Di queste 29 sfere, dieci hanno conservato tracce di utilizzo, essendo state accuratamente analizzate dagli scienziati, i quali hanno scoperto che supportano l’uso di queste pietre nell’estrazione del midollo osseo. Quindi, il team ha realizzato repliche di queste sfere per rompere le ossa di mucca e pecora e determinarne l’efficacia. Risultato: sono riusciti a rompere le ossa aperte per raggiungere il midollo osseo.
Lo studio è stato pubblicato il 9 aprile sulla rivista scientifica PLOS One. L’anno scorso, un’altra indagine aveva già dimostrato che il midollo osseo era una parte molto importante della dieta degli Hominini che abitavano questa grotta (così importante che lo avrebbero conservato per un massimo di nove settimane).