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Un recente studio ha evidenziato che le calotte polari e quella della Groenlandia si stanno sciogliendo sei volte più velocemente rispetto agli anni ’90. La parte peggiore è che questo tasso corrisponde allo scenario peggiore immaginato precedentemente dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, o IPCC. Se questo tasso continuerà in questo modo, il nostro pianeta vedrà un aumento di 17 centimetri del livello dei mari in appena 80 anni, per il 2100 quindi.

Per arrivare tale numeri, sono stati usati i dati raccolti da 11 diverse missioni satellitari. I dati raccolti comprendono quelli sulle banali misurazioni del volume del ghiaccio, ma anche sul flusso di spostamento e della gravità delle lastre di ghiaccio. Altri numeri spaventosi sono quelli relativi al ghiaccio perso in 25 anni, dal 1992 al 2017.

Sono stati persi 6,4 bilioni di tonnellate di ghiaccio che hanno contribuito all’innalzamento degli oceani di 17,8 millimetri. La maggior parte della perdita, il 60%, è relativo al ghiaccio della Groenlandia mentre il resto, del 40%, è dell’Antartide.

 

Lo stato dello scioglimento dei ghiacci

Le dichiarazione degli esperti dietro lo studio: “Le osservazioni satellitari sul ghiaccio polare sono essenziali per monitorare e prevedere come i cambiamenti climatici potrebbero influenzare le perdite di ghiaccio e l’innalzamento del livello del mare. Mentre la simulazione al computer ci consente di fare proiezioni da scenari di cambiamento climatico, le misurazioni satellitari forniscono prove prima facie, piuttosto inconfutabili.”

“Le calotte glaciali in Islanda hanno avuto una riduzione simile nella perdita di ghiaccio negli ultimi due anni del loro record, ma l’estate 2019 è stata molto calda in questa regione, il che ha comportato una maggiore perdita di massa. Mi aspetto un aumento simile nella perdita di massa in Groenlandia per il 2019. È molto importante continuare a monitorare le grandi calotte glaciali per sapere quanto innalzano il livello del mare ogni anno.”