Il vulcano Tungurahua dell’Ecuador, uno dei più attivi e pericolosi del Sud America, sta mostrando i primi segni di un potenziale collasso parziale. La recente attività del vulcano ha portato a una rapida e significativa deformazione sul fianco occidentale di quello che è anche noto come “il gigante nero” e il cui nome indigeno è tradotto come “gola di fuoco“.
“Utilizzando i dati satellitari, abbiamo osservato una deformazione molto rapida del fianco occidentale del Tungurahua che, secondo le nostre indagini, è causata da squilibri tra la fornitura e l’eruzione del magma“, ha spiegato James Hickey, della Camborne Mining School nel Regno Unito.
Lo studio
Secondo lo studio che sarà pubblicato a marzo sulla rivista scientifica Earth & Planetary Science Letters, la forza motrice dietro questa deformazione può portare ad un aumentato rischio di collasso del fianco, un processo che può causare una grande frana e causare danni significativi per l’area locale circostante. Gli scienziati raccomandano di monitorare attentamente il vulcano per rilevare possibili segni che indicano un potenziale collasso.
Tungurahua ha una lunga storia di collasso del fianco ed è attiva dal 1999. In quell’anno, l’attività del “gigante nero” ha portato all’evacuazione di 25.000 persone dalle comunità vicine.
Il vulcano Tungurahua è alla sua terza vita, avendo già subito due crolli strutturali causati da eruzioni. Il “primo Tungurahua” è crollato verso la fine del Pleistocene. Nel corso di migliaia di anni, il vulcano si è lentamente ricostruito all’interno dei resti della sua caldera originale.
Circa 3.000 anni fa scoppiò di nuovo causando un parziale collasso del fianco ovest. Si ritiene che il crollo di 3.000 anni fa abbia innescato una valanga di detriti che ha rovinato un’area di circa 80 chilometri quadrati.
Secondo il modello Hickey, la significativa deformazione della superficie sul fianco occidentale del Tungurahua, con un’elevazione temporanea di circa 3,5 centimetri, derivante dalla recente attività vulcanica, suggerisce che potrebbe verificarsi un collasso se lo stress non si attenua.