Milioni di anni fa, l’acqua di Marte era salata e ricca di minerali, suggerendo la possibilità che esistessero forme di vita extraterrestri sul pianeta. Ricercatori giapponesi e americani hanno analizzato la salinità, l’acidità (pH) e il potenziale di ossidoriduzione dell’acqua interstiziale nei sedimenti depositati nei laghi del cratere Gale. Queste misurazioni, prelevate dal robot Curiosity della NASA, confermano che in passato l’acqua liquida di Marte aveva un pH vicino a quello dei moderni oceani della Terra. Lo si legge nello studio condotto da Keisuke Fukushi, dell’Institute of Nature and Environmental Technology of the Università di Kazanawa (Giappone) e pubblicato su Nature Communications.
Attualmente, la Terra è l’unico posto conosciuto nel Sistema Solare in cui esiste la vita. Gli oceani della Terra ospitano un numero enorme di specie diverse. A causa della composizione simile dell’acqua su Marte e sulla Terra, si può supporre che l’ambiente che dimora sulla superficie di Marte fosse un luogo abitabile per alcuni microrganismi.
Marte, fonte inesauribile di studi
Gli scienziati studiano Marte così accuratamente per due motivi. Innanzitutto, Marte si trova relativamente più vicino alla Terra, rispetto alle lune di Saturno o di Giove, in cui è anche possibile la vita. In secondo luogo, Marte è estremamente osservabile, poiché non ha un’atmosfera densa, a differenza di Venere. Inoltre, ci sono molte prove dell’esistenza di acqua liquida sul pianeta rosso, considerata essenziale per la vita, come spiega uno dei partecipanti alla ricerca sul sito web del Tokyo Institute of Technology.