Utilizzando il radiotelescopio ALMA, un team di scienziati dell’Università dell’Arizona negli Stati Uniti è stato in grado di rilevare una mostruosa galassia sin dalle prime fasi della formazione dell’universo. Gli scienziati, che ora descrivono in dettaglio la scoperta in un articolo pubblicato questa settimana su The Astrophysical Journal, hanno chiamato la galassia “Cosmic Yeti“, dal momento che fotografarla è difficile come fotografare le orme del mitico pupazzo di neve.
Una galassia popolata come la Via Lattea
Christina Williams, autrice principale della ricerca, ha notato un leggero punto di luce mentre osservava il complesso del radiotelescopio ALMA, situato in cima alle montagne del deserto di Atacama in Cile. In una dichiarazione, l’università degli Stati Uniti spiega che il bagliore sembrava non essere collegato a nessuna galassia conosciuta, il che significa che probabilmente sarebbe lontano e nascosto da nuvole di polvere.
L’emissione osservata da Williams è dovuta alla “luminosità delle particelle di polvere riscaldate dalle stelle che si formano all’interno di una giovane galassia“, si legge nella nota. Queste particelle erano nuvole giganti che nascondono la luce delle stelle, rendendo così le galassie completamente invisibili.
Gli scienziati stimano che il segnale abbia impiegato 12,5 miliardi di anni per raggiungere la Terra, il che potrebbe dare un’idea dell’universo nei suoi primi anni. “Abbiamo scoperto che si tratta davvero di un’enorme galassia mostruosa con tante stelle quante la Via Lattea, ma piena di attività, che formano nuove stelle 100 volte più veloci della nostra galassia“, ha aggiunto il coautore dello studio Ivo Labbé, della Swinburne University of Technology, Australia.
Fino ad ora non era stata trovata alcuna prova di galassie “mostruose”. Quindi, sostengono gli scienziati, la nuova scoperta fornisce nuove informazioni sulle grandi galassie dell’universo che non conosciamo ancora.