Lo zoo di Parigi ha esposto da mercoledì uno strano organismo unicellulare creato in laboratorio: sembra un fungo, ma interagisce come un animale. La strana creatura, già chiamata Blob, è gialla, ha 720 sessi ed è in grado di rigenerarsi in pochi minuti. Il corpo non ha bocca, cervello, stomaco, occhi, sebbene possa rilevare e digerire il cibo. Se tagliato a metà, può rigenerarsi in due minuti.

L’agenzia Lusa afferma che il nuovo inquilino del Parco zoologico di Parigi è uno stampo di melma, un organismo che non ha un posto chiaro nell’organizzazione delle specie: niente piante, niente animali, niente funghi. Con il nome scientifico “Physarum polycephalum“, è una curiosità biologica originariamente composta da una cellula capace di comportamenti complessi ed è comune nei boschi o negli ambienti umidi – questa è la prima volta che viene esposta in uno zoo.

È uno dei misteri della natura“, ha dichiarato Bruno David, direttore del Museo di storia naturale di Parigi, che comprende il Parco zoologico di Parigi. “Non è chiaro dove si adatti all’albero della vita“, ha dichiarato, specificando che è emerso 500 milioni di anni fa, anche prima del regno animale.

Per qualche tempo è stato considerato un fungo prima di essere rimosso da questo regno per unirsi a metà degli anni ’90 con la sottoclasse di ameboidi, che comprende le amebe.

La creatura può raggiungere fino a 10 metri in laboratorio, dove può anche essere suddivisa. Questo essere può morire in molti modi, ma può anche rimanere dormiente in uno stato dormiente, prosciugandosi. “In questo stato, è quasi immortale. Possono persino metterlo nel forno a microonde per alcuni minuti!”, ha detto l’etologo Audrey Dussutour del National Center for Scientific Research.

Grazie alla corrente che fluisce attraverso il sistema vascolare, si muove a una velocità da uno a quattro centimetri all’ora e, sebbene non abbia sistema nervoso, è in grado di memorizzare, come dimostrato da esperimenti in cui il corpo è in grado di “apprendere” crescere evitando le pietre salate poste sul percorso.

 

Un Blob dei tempi moderni

Tra i tecnici dello zoo, si è guadagnato il nome di Blob – ispirato a un film di fantascienza del 1958 in cui una sostanza viscosa extraterrestre inghiottiva tutto sul suo cammino. “La nostra missione è anche quella di mostrare i misteri della natura“, ha dichiarato il presidente del Museo Nazionale di Storia Naturale e Parco Zoologico.