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La eruttazione, quella controversa serie di gas dello stomaco espulsi per bocca, spesso in modo rumoroso o rumoroso, non ha luogo nello spazio. Gli astronauti, infatti, raccontano che, per quanto la cena sia buona e gradita, ruttare (come diremmo nel linguaggio comune) non ha modo di essere E per una ragione ben precisa.

La domanda, ossia se nello spazio si può ruttare, è stata posta da un utente di Twitter all’ex comandante della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) Chris Hadfield. Ed ha ricevuto una risposta sorprendente: non si può ruttare nello spazio, o almeno, non come fa si fa qui sulla Terra. Come ha detto Hadfield: “non puoi ruttare nello spazio perché l’aria, il cibo e i liquidi nello stomaco fluttuano insieme come bolle spesse. Se rutti, vomiti in bocca. Quindi indovina dove va l’aria intrappolata?“.

 

Il galateo della gravità

Sebbene sia chiaro che l’aria può viaggiare dallo stomaco e fuori attraverso la bocca, nello spazio, il problema è la mancanza di gravità. Quando hai gas intrappolati nello stomaco, qui sulla Terra, questi salgono nella bocca perché sono più leggeri del cibo e dei succhi dello stomaco.

Tuttavia, nello spazio, dove non c’è gravità, il gas non sale fin sulla bocca. Rimane mescolato a tutte le altre cose che si trovano nello stomaco, come visto nel seguente video: un esperimento (come tanti se ne fanno sulla ISS) che prevedeva di mettere una compressa effervescente in acqua colorata. Pertanto, se il gas vuole lasciare la bocca, porta con sé altre cose. Il risultato sarebbe una specie di incrocio tra un rutto e uno sputo. Come ha spiegato l’ingegnere della NASA Robert Frost alcuni anni fa: “Quando accade, è spesso un ‘ruttino bagnato’, il che significa che parte del liquido viene espulso. È qualcosa di simile al reflusso acido. Se si rutta nello spazio, di solito è bagnato perché liquido e gas non si separano nello stomaco come fanno sulla Terra“.

E, ovviamente, se questa legge non scritta esiste tra gli astronauti dello spazio, noi non possiamo far altro che prenderne atto. Inoltre, la stessa Stazione Spaziale Internazionale è un ambiente piccolo e chiuso, quindi una situazione del genere sarebbe più che indesiderabile.