Era il 1947, il Cathode-ray Tube Amusement device, letteralmente “dispositivo di divertimento a tubo catodico” veniva lanciato sul mercato. Era il primo gioco elettronico della storia, ideato da Thomas Goldsmith e Estle Ray Mann, e simulava il lancio di un missile verso il bersaglio. Serviva una manopola per guidarlo e ben otto valvole termo-elettroniche per azionarlo. Era la preistoria dei videogames, un genere che è passato attraverso agli Arcade degli anni 70, alle prime consolle a cartucce di Atari, al Commodore 64 negli anni 80, fino alle Play Station, ai Game Boy, alle Xbox dei nostri giorni.

Una costante, però, è rimasta la stessa. Ed è quella dei benefici che i videogame hanno sulla nostra mente e sul nostro comportamento, come riassume un’infografica elaborata da Gioco Digitale. Pochi infatti sanno che giocare alla consolle migliora, ad esempio, la coordinazione. In particolar modo quella oculo motoria, ovvero la capacità di relazionare la capacità visiva con movimenti corporei. Gli stimoli al movimento presenti nel videogame aiutano a velocizzare i processi di risposta, ad avere reattività, ad azionare in maniera sincronica occhi, mani e gambe. E aiutano a potenziare la memoria: migliorano attenzione e concentrazione.

Lo dice una ricerca della rivista Frontiers in Human Neuroscience: un’ora di videogiochi al giorno aiuta la concentrazione visiva. Lo studio ha coinvolto 30 ragazzi, tutti studenti universitari, alcuni giocatori appassionati, altri no. Prima di essere sottoposti a un’ora di gioco, coloro che avevano una maggiore capacità visiva selettiva erano i giocatori esperti, e dopo un’ora di gioco le capacità di entrambi i gruppi si sono uniformate: anche i giocatori alle prime armi hanno ottenuto livelli di concentrazione visiva pari a quelli del primo gruppo.

I principali benefici dei videogame sembrano essere quelli legati al cervello, la cui reattività viene allenata (migliorano infatti la velocità del sistema nervoso, spingendolo a rispondere in maniera sempre più rapida), e di cui viene sviluppata la capacità multitasking, rendendo la nostra personalità polivalente, consentendo al cervello di ragionare secondo diverse prospettive e di reagire e elaborare diversi influssi.

I videogame aiutano nello sviluppo di problem solving, ovvero la capacità, sempre più richiesta nei curricula vitae, di risolvere problemi e situazioni difficili. I videogames infatti favoriscono la flessibilità cognitiva, permettendo all’utente di impegnarsi in più aspetti del pensiero, dislocarsi mentalmente, porsi obiettivi e pensare fuori dagli schemi.

Infine, vi vogliamo parlare di due ricerche. La prima è quella della Melbourne Institute of Technology che ha dimostrato, indagando su 12mila studenti australiani, come i ragazzi che giocano ogni giorno, senza esagerare, ottengono voti più alti in materie sia scientifiche che umanistiche. I videogiochi infatti permettono di mettere in pratica le conoscenze, usare la logica e le nozioni imparate a scuola. L’altra ricerca è quella della Radboud University che, invece, dimostra come i videogiochi, oltre a favorire la concentrazione, aiutino a favorire le capacità sociali e quindi a rapportarsi con altre persone.