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Behrouz Boochani, un rifugiato curdo di origine iraniana, ha vinto il premio letterario più prestigioso in Australia per la letteratura. Ha scritto No Friend but the Mountains (“Senza amici tranne le montagne”) attraverso Whatsapp, il suo “ufficio”, come lo chiama lui.

Tuttavia, non potrà partecipare alla cerimonia di consegna del premio poichè detenuto in un centro di rifugiati sull’isola di Manus, in Papua Nuova Guinea.

 

La sua storia

Behrouz Boochani è un giornalista, poeta, produttore e difensore dei diritti umani. È nato a Ilam, in Iran. Ha conseguito un master in geografia politica presso l’Università di Tarbiat Modares e ha lavorato come collaboratore di diverse pubblicazioni.

I suoi testi si concentravano sulla politica mediorientale, i diritti delle minoranze e la sopravvivenza della cultura curda. Ha fondato la rivista Werya, i cui uffici sono stati aggrediti dalle Guardie rivoluzionarie islamiche nel 2013.

Perseguitato, Boochani si nascose e poi fuggì dall’Iran cercando di arrivare in Australia dall’Indonesia in barca. Le autorità australiane lo hanno arrestato sull’isola di Natale e poi lo hanno mandato sull’isola di Manus. Lì, migliaia di rifugiati soffrono della cosiddetta soluzione pacifica.

Behrouz Boochani è stato detenuto in questo centro per rifugiati sotto la gestione di società private per quasi 7 anni. Da questo centro, ha scritto articoli e poesie che denunciano i maltrattamenti subiti dai rifugiati.

Il libro è stato scritto in lingua farsi, sua lingua madre e, tramite messaggi di testo, lo ha inviato a Omid Tofighian, suo amico, per tradurlo in inglese.

Behrouz Boochani racconta che aveva paura che le autorità del centro confiscassero il suo cellulare. Tuttavia, questo non gli ha impedito di scrivere il suo romanzo e di alzare la voce in favore della libertà e dei diritti umani.