La tecnologia può essere la piaga che allontana gli esseri umani, ma il film Lion ha una presa e un messaggio diversi. Basato su una storia vera, quella di Saroo Brierley (Dev Patel), ci si immerge nelle vicende di un bambino che viene separato da sua madre e suo fratello e finisce per viaggiare in India in treno. Viene adottato da una coppia australiana e, 25 anni dopo, usa Google Earth per cercare di trovare la sua casa e la sua famiglia.
Per dare la massima accuratezza alla ricerca di Brierley, Google Earth ha collaborato con i registi per rendere l’immagine di Internet il più accurata possibile. Ed è grazie a questo strumento che Brierley discute la sua storia, usando la tecnologia per svelare i segreti del suo passato.
“Quando ho scaricato Google Earth ho pensato ‘Whoa, è fantastico’“, spiega Brierley. “E appena ho cliccato, ho pensato ‘Aspetta, questo è quello che volevo da così tanto tempo’“.
Viaggio in India
Brierley ha ricordato le immagini e i punti di riferimento della sua prima infanzia nella città di Khandwa, in India. Il tipo di marcatori che non possono aiutare in una ricerca regolare di Internet (nel film, Saroo di 5 anni non sa nemmeno il nome di Khandwa). Poi si è dedicato alla matematica, calcolando le ore che ha trascorso sul treno e la sua velocità, il tutto in un viaggio nella memoria giungendo all’anno 1986. Alla fine, ha creato un raggio intorno alla città di Calcutta, dove è finito il suo pellegrinaggio ed ha circoscritto l’area della sua ex casa.
“C’era una sorta di senso unico, qualcosa di piuttosto magico“, dice il produttore Iain Canning. “Ma poi anche qualcosa sul modo in cui viviamo ora e, in qualche modo, il modo in cui la tecnologia possa effettivamente portarci a stare insieme e separarci” al tempo stesso.
Uno spunto di riflessione, non solo dato da un film, ma da una storia. Reale nella sua crudeltà distante da noi, l’India, eppur così vicina per lo strumento che utilizziamo.