Dopo la meravigliosa eclissi di Luna Rossa di alcuni giorni fa, ora è il momento di tornare a risplendere con Marte. In questi giorni, e in particolare nella serata di ieri, il pianeta rosso raggiunge il suo punto più vicino al nostro pianeta dopo diversi anni, il che significa che nel cielo apparirà più grande e più luminoso.

Proprio il giorno dell’eclissi, venerdì 27 luglio, Marte ha cominciato a sembrare più luminoso e questo perchè stava avvicinandosi a poco a poco. Per vedere il fenomeno, basta essere in un luogo non troppo illuminato e guardare il cielo.

L’agenzia spaziale statunitense NASA spiega che, se si può anche accedere a un telescopio, è possibile vedere in dettaglio i punti salienti del cosiddetto pianeta rosso e dei suoi poli, purché la visibilità circostante aiuti. L’atmosfera di Marte potrebbe anche non essere chiara e difficile da vedere. Il giorno dell’eclisse Marte era in “opposizione” al Sole e in perfetto allineamento con la Terra, come mostra quest’immagine:

 

Marte vicino alla Terra

Marte sarà 57,6 milioni di chilometri distante dalla Terra e sarà visibile per gran parte della notte. Marte e la Terra orbitano intorno al Sole. Ma le loro orbite non sono cerchi perfetti  ma hanno una leggera forma ellittica. Se Terra e Marte avessero orbite perfettamente circolari, la loro distanza minima sarebbe sempre la stessa. Inoltre, le orbite di entrambi i corpi celesti sono leggermente inclinate una in relazione all’altra, il che aumenta o diminuisce ancora di più le distanze. Infine, l’agenzia spaziale spiega che le “spinte” gravitazionali dei pianeti cambiano la forma delle loro traiettorie con leggerezza ma costantemente.

Tutti questi fattori insieme rendono ogni approccio diverso. L’avvicinamento del 2003 è stato particolarmente speciale perché Marte si è avvicinato alla Terra in modo incisivo come non accadeva da quasi 60.000 anni. La prossima volta che sarà così vicino sarà il 28 agosto 2287.

La NASA afferma che la distanza minima tra la Terra e Marte è di circa 54,6 milioni di chilometri, un approccio che non accade molto spesso. Quello del 2003 è stato dunque quello più vicino. 

Quando Marte e Terra sono vicini l’un l’altro, Marte appare molto luminoso nel nostro cielo ed è l’ideale per vederlo ad occhio nudo o con i telescopi. Il pianeta rosso è abbastanza vicino per una buona visualizzazione, e si possono vedere in dettaglio crateri. Cosa che accade solo una o due volte ogni 15 o 17 anni, dice la NASA.

Se si perde l’evento di queste sere, il prossimo 6 ottobre 2020 si ripeterà il fenomeno. Tuttavia, saranno meno vicini di questo 31 luglio e delle notti a seguire in quanto si troverà a 62.07 milioni di chilometri di distanza.

La NASA indica che circa ogni 26 mesi Marte e Terra potrebbero essere leggermente più vicini, e questo è il momento migliore per andare su Marte. Molte missioni hanno approfittato di quella distanza più breve per visitare il pianeta rosso.

 

Il momento “marziano”

Oltre all’apparizione di queste notti, ci sono ancora altri motivi per guardare il pianeta rosso. Durante l’eclissi di luna visibile in gran parte del nostro pianeta venerdì scorso, anche Marte era parte dello spettacolo ma, naturalmente, con un ruolo secondario accanto alla splendida luna rossa.

Marte, infatti, stava iniziando il suo avvicinamento alla Terra ed è stato possibile vederlo come una stella tinta di rosso o arancione. Quella coincidenza di eclissi e di un Marte così vicino è considerata molto insolita dagli astronomi.

Pochi giorni fa, la scoperta dell’AEA (European Space Agency) di un lago di acqua liquida e salata sotto uno strato di ghiaccio ha fatto balzare Marte nei titoli dei giornali di tutto il mondo. Il serbatoio d’acqua a sud di quel pianeta ha un diametro di circa 20 km, una forma triangolare arrotondata e si trova a 1,5 km sotto la superficie del ghiaccio. È il primo corpo di acqua liquida mai trovato sul pianeta rosso. Potrebbe essere un habitat per la vita microbica. Mentre gli scienziati devono continuare a indagare e prelevare campioni da quel lago, molti già pensano alla possibilità di trovare qualche tipo di vita o tracce di essa.