Tutti noi conosciamo le api e abbiamo un’idea ben precisa di come sono fatte e di cosa fanno. Per alcuni sono dei mostri assassini da cui starne alla larga; si tratta di una paura forse dettata da un’allergia o da un trauma accaduto in gioventù. Per altri, sono degli insetti normali che producono un dolce nettare, il miele. Un alimento particolare, prodotto a partire dal nettare che le api raccolgono dai fiori, o dalla melata; quest’ultimo è un derivato della linfa prodotto da altri insetti. Con un processo abbastanza lungo e complesso, all’interno dell’alveare il nettare viene lavorato e a seconda della pianta/fiore da cui è stato preso, il risultato finale sarà diverso. Questo è principalmente quello che fanno le diverse specie di api, ma c’è sono alcune in particolare che si differenziano e queste sono le Api Avvoltoio; fanno parte della famiglia delle Trigonia.
Dieta particolare, miele speciale
Questa parte potrebbe non essere per i deboli di stomaco in questo queste api prediligono la carne in putrefazione piuttosto che dei composti vegetali, tant’è che non hanno il pungiglione adatto per impollinare; è molto più piccolo delle controparti gialle e nere ed e non è più uno strumento d’attacco/difesa.
Tornando alla loro dieta, si comportano in modo molto simile ai vermi. Entrano nelle carcasse attraverso gli occhi e poi si radicano all’interno per raccogliere la carne adatta alle loro esigenze. Prima di iniziare a mangiare, salivano sulla carne mentre, dopo averla ingerita, la conservano in uno speciale compartimento dello stomaco. Al ritorno nel proprio alveare, tutto ritorna normale; la carne viene vomitata per essere lavorata dalle api operaie che la spezzano ad una sostanza simile al miele e infine viene conservata.
Giusto per non renderla solo un insetto mangia carne, la natura gli ha comunque dato un modo per “impollinare”. È stato studiato che i semi degli eucalipti gli rimangono attacchi al corpo e quando viaggia li perde. Si potrebbe discutere sull’utilità di questi alberi, producono una sostanza altamente infiammabili, ma è un altro discorso.