Oltre ad essere un servizio di messaggistica utilizzato da milioni di persone, uno dei grandi vantaggi di WhatsApp è anche la possibilità di crittografare i messaggi. Il problema è quando c’è qualcosa che è in grado di aggirare questo vantaggio, come nel caso del malware ZooPark.
Rilevato dalla società di sicurezza Kaspersky, è descritto come un malware “potente e sofisticato” che sta influenzando i dispositivi Android grazie all’accesso alle informazioni private degli utenti. Secondo Kaspersky, gli investigatori della compagnia hanno rilevato questo malware che opera in Paesi come Marocco, Egitto, Libano, Giordania o Iran.
Per diffondere questo malware sono stati utilizzati siti legittimi. A seguire, ZooPark ha accesso a contatti, SMS, immagini salvate sulla scheda di memoria dello smartphone, registri delle chiamate e dati applicativi installati, oltre a WhatsApp, come Telegram.
Un nuovo malware, di vecchia conoscenza
Secondo Kaspersky, questo malware infetta già dispositivi da diversi anni, ma le ultime versioni sono diventate sempre più sofisticate. Oltre a questo malware ZooPark, c’è ancora un altro messaggio che infastidisce gli utenti di WhatsApp: il messaggio del punto nero. Rispetto a ZooPark, questo è un messaggio innocuo, poiché l’unica cosa che fa è bloccare l’applicazione e far passare qualche minuto di panico agli utenti.
Le cosiddette “catene” di messaggi, diffuse da diversi utenti, sono già comuni in questo tipo di applicazioni di messaggistica. In questo caso, l’utente riceve un messaggio che chiede all’utente di non toccare l’emoji sotto il testo – un punto nero, appunto. Quando si carica su un punto nero simile, WhatsApp si bloccherà, ma nulla che non possa essere risolto se non chiudendo e riaprendo l’applicazione. Sebbene assomigli ad una normale emoji, il punto nero nasconde diversi personaggi, che alla fine bloccano WhatsApp e, in alcuni casi, lo smartphone.