Forse i film di Hollywood non riflettono la realtà o hanno una base scientifica, ma in qualche modo hanno mostrato gli effetti che potrebbero avvenire sul nostro pianeta se non facciamo nulla umanità per fermare il cambiamento climatico.
E, purtroppo, le catastrofi diventano ogni giorno più note e attirano l’attenzione di scienziati e specialisti in tutto il mondo, che cercano modi per invertire il danno che le persone hanno generato e stanno generando sul pianeta.
Uno dei problemi che sta concentrando il lavoro della comunità internazionale, e che viene costantemente rivisto dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), indica le minacce al flusso dell’Oceano Atlantico e gli effetti catastrofici che genererebbero. Proprio come la premessa del film del 2004 “The Day after Tomorrow“, la decelerazione di questo flusso potrebbe far precipitare il mondo nel caos, causando fenomeni meteorologici del tutto inusuali.
Il problema maggiore rilevato dalla comunità scientifica internazionale è il focus dell’Atlantico, che aiuta a controllare il clima della Terra, diminuito del 15% dalla metà del XX secolo in almeno tre milioni di metri cubi di acqua al secondo. Una quantità simile a 15 fiumi dell’Amazzonia.