Marte, catturate immagini di crateri di origine sconosciuta

La sonda Mars Express dell’Agenzia spaziale europea (ESA) ha catturato alcune immagini del cratere Ismenia Patera su Marte, la cui origine rimane sconosciuta agli scienziati. Gli astronomi, infatti, non sanno se Ismenia Patera (“patera” significa “piatto” in latino) sia l’effetto di un meteorite che colpisce la superficie del pianeta o sono i resti di un supervulcano.

Il cratere si trova nel territorio marziano dell’Arabia Terra, un’area di transizione tra le regioni boreale e meridionale del pianeta. Una superficie intrigante per gli scienziati, 
Ismenia Patera ha un diametro di 75 chilometri. Il suo centro è circondato da un anello di colline e blocchi che potrebbero essere stati gettati nel cratere da impatti vicini. Il materiale proiettato durante questi fenomeni ha anche creato piccole valli e depressioni al suo interno.

Le istantanee sono state catturate dalla fotocamera ad alta risoluzione di Mars Express il 1° gennaio, alla quale si deve l’aver mostrato vari aspetti di Marte, come l’origine delle formazioni che ne accrescono la superficie o la loro evoluzione.

Questo è un problema chiave nel caso di Ismenia Patera: come si è formata questa depressione?

Secondo l’ESA, gli scienziati hanno due ipotesi da considerare sulla formazione di Ismenia Patera. La prima associa la sua origine all’eventuale caduta di un meteorite su Marte. Dopo l’impatto, una serie di depositi sedimentari e di ghiacci potrebbero aver riempito il cratere fino a farlo crollare e formare l’irregolarità e le numerose fessure apprezzabili del paesaggio di oggi.

La seconda idea suggerisce che, invece di un cratere, Ismenia Patera ospitasse un vulcano che eruttò con conseguenze catastrofiche, gettando quantità considerevoli di magma nei suoi dintorni e, infine, collassando. I vulcani che perdono una tale quantità di materiale in una singola eruzione sono noti come super-vulcani. Tuttavia, gli scienziati non hanno ben chiaro se questi tipi di formazioni siano esistiti sul “pianeta rosso”.