PELLE DEL POLLO CROCCANTE? LA SOLUZIONE È IL PHON

In cucina quasi tutti avranno utilizzato un elettrodomestico come un forno, un frullatore o una lavastoviglie, ma pochi avranno osato con un asciugacapelli. Questo è quello che ha fatto una food blogger statunitense, Helen Rosner, che scrive per il periodico The New Yorker. La donna ha infatti pubblicato tramite il suo account Twitter una foto in cui usa un (costoso) phon apparentemente per cucinare un pollo.

Il motivo è però ben diverso ed è lei stessa che lo spiega. La blogger scrive infatti che il pollo arrosto è uno dei suoi piatti preferiti, ma non aveva calcolato bene i tempi per farlo scongelare a dovere e per questo dopo la cottura avrebbe avuto una pelle poco croccante, ma non si è fatta scoraggiare e ha deciso di rimediare con il phon. “Per ottenere una pelle croccante, sia che si tratti di un pollo o di un pesce, dovete rimuovere quanta più acqua e umidità possibile” scrive la donna, e in questo l’asciugacapelli è imbattibile dato che il suo scopo è proprio quello di eliminare l’umidità dei capelli. In questo caso però, per evitare di rovinare eccessivamente la pelle, il phon va usato in modalità “fresca”, cioè che non getti aria calda.

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Alla base infatti c’è un principio che Helen Rosner descrive molto bene, citando la leggendaria scrittrice di libri di cucina italiana, scritti in inglese Marcella Hazan. Ella infatti consigliava di usare dai 6 agli 8 minuti un phon per migliorare la croccantezza della pelle di un’anatra, un pollo, un tacchino ecc. Infatti facendo evaporare l’acqua, in forno il grasso sarebbe uscito più facilmente facendo diventare la pelle croccante, ma non unta.

Il post della donna ha raggiunto in breve tempo i 2.000 like ed è stato retweettato centinaia di volte. Alcune persone si sono dimostrate affascinate e ispirate dal metodo innovativo della blogger, altre invece sono rimaste indignate, non tanto dal suo metodo, ma dal phon stesso. L’asciugacapelli in foto è infatti un Dyson Supersonic, un modello che supera i 400 dollari. A queste critiche però la scrittrice ha subito ribattuto che la scelta del proprio phon è del tutto soggettiva e che dipende anche dalle personali disponibilità liquide e ha aggiunto inoltre che è il miglior phon che abbia mai usato.

Ci sono stati commenti anche molto pungenti in cui la blogger veniva derisa per aver confuso un forno con un asciugacapelli, o che quello che lei stava facendo è quasi un insulto all’arte culinaria. Nell’articolo scritto però sul The New Yorker dalla Rosner, si legge che l’utilizzo del phon in cucina non l’ha inventato lei e non è di certo una pratica nuova. Cita infatti i maestri della Carolina del Sud o gli chef giapponesi che li usano per ammorbidire il cioccolato o per glassare meglio le torte o la già citata Hazan.

Ci sono anche altri metodi per rendere croccante una pelle e che la blogger cita nel suo articolo. Immergere il volatile in acqua bollente e successivamente riporlo in frigo per un giorno intero rende la pelle tesa e traslucida. Se non si ha voglia di aspettare 24 ore, si può utilizzare un metodo più rapido e simile a quello della Rosner: appendere il pollo vicino a un ventilatore, o al soffitto al centro di una corrente d’aria, ma come scrive la blogger, il Dyson è più delicato e meno ingombrante.