Per anni, il deserto di Atacama non solo è stato riconosciuto come l’area più arida del mondo, ma anche per la sua somiglianza con Marte. Questo è il motivo per cui i ricercatori della NASA lo hanno scelto come luogo perfetto per testare le future spedizioni sul pianeta rosso e vedere se la vita esiste al suo interno.
La sua intensa radiazione ultravioletta, la scarsità d’acqua e l’esistenza di colonie microbiche sotterranee all’interno delle rocce sono alcune delle condizioni che compongono il deserto cileno e lo rendono così simile a quel pianeta. Secondo gli scienziati del progetto Arads della NASA, questo è il motivo principale per cui ipotizzano che potrebbe esserci vita nascosta sul pianeta rosso, proprio come in Atacama.
Atacama è probabilmente il posto più marziano sulla Terra. Almeno, così lo descrivono gli scienziati che, riferendosi al deserto cileno, lo descrivono come unico posto in grado di ospitare alcune delle forme di vita con le stesse potenzialità marziane. Oggi, la scienza torna a porre la sua attenzione su questo strano posto, dove in alcuni dei suoi angoli non piove negli ultimi quattrocento anni. Ma non lo fa per annunciare la scoperta di nuovi esseri viventi capaci di sopportare le estreme condizioni di siccità, bensì per mostrare come alcuni organismi siano in grado di “riattivarsi” da soli anni dopo essere entrati in un profondo letargo.
Sebbene non esistano ancora scadenze concrete per portare a termine una missione su Marte per effettuare gli esperimenti simulati in Atacama, la spedizione sul pianeta rosso è già stata decisa e si stima che nel 2019 verrà effettuato l’ultimo test per ripetere le procedure.