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Il puntatone interminabile del Festival di Sanremo si apre con Heidi. Sì, avete letto bene. E fa parte di tutta una serie di gag messe in scena per stimolare una risata. Quando invece non fanno altro che accapponare la pelle. Apprezziamo la buona volontà

Dunque, dicevamo: Heidi in versione rockettara cantata da Claudio Baglioni, Michelle Hunzicker e PierFrancesco Favino. C’era anche il coro dell’Antoniano dietro le quinte, che ha cantato con lo Stato Sociale: magari, avrebbe avuto un effetto meno doloroso. 

La quarta serata si apre con le giovani proposte. Chi si chiama Ultimo arriva primo e si beffa dei compagni di viaggio. Molto rumore, non una canzone, tanti “Ciao, come stai!”, veramente poca poesia nei testi e nella musica. Menzione speciale ad una Eva che, fermamente fedele al Sanremo style, almeno, ci ha regalato una canzone degna di nota. Non vince, ma la rivedremo. 

Tutto il resto è noia fino a notte fonda. Ogni tanto uno scossone. Il primo ci viene dato da una Gianna Nannini in sneakers e completo bianco. Baglioni la intervista: imbarazzo. Evidente chi non sa intervistare (perchè fa altro nella vita che trainare un programma) e chi non piace essere intervistata (molto più preoccupata di togliersi capelli ribelli davanti gli occhi). Ma Amore bello cantata in coppia è comunque un buon momento: tra stecche e riprese, uno dei momenti più belli della serata. 

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Sì, perchè l’altro momento, quello con Piero Pelù – seppur efficacie – sottolinea un atavico “a ognuno il suo”! E troppo tardi. Ormai, 10 milioni di italiani sono alla seconda fase REM!

In attesa del verdetto di questa sera, 20 canzoni 20 passano l’una dopo l’altra sul palco. La serata dei duetti, c’è da dirlo, è sempre la migliore. Quest’anno, però, invece di regalare rivisitazioni di altri famosi successi della musica italiana, i cantanti hanno riproposto in coppia con attori, cantanti e chiunque, la canzone in gara. Il risultato è stato comunque apprezzabile. 

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Momento cruciale: Favino che regala un panino alla moglie e alla figlia in platea. Momento romantico che ha fatto venire l’acquolina in bocca a non poche spettatrice. Sicuramente meno stucchevole di un “lasciatemi salutare mio marito ché non lo vedo da 20 minuti!“.