umanità

Se la ricerca sviluppata dall’Università Descartes di Parigi fosse corretta, l’umanità ha già raggiunto il suo massimo livello biologico – di idoneità fisica, in particolare – e non ci saranno miglioramenti futuri per la specie. L’uomo, dice lo studio, ha la sua parte di responsabilità in questi dati.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Physiology, suggerisce che l’umanità ha raggiunto il suo limite per quanto riguarda l’idoneità fisica e che, da questo momento in poi, non c’è spazio per ulteriori miglioramenti.

L’articolo suggerisce che l’uomo è parte integrante del problema, sottolineando come ragioni di questo impatto negativo sui nostri limiti biologici – il fatto di “danneggiare” l’ambiente, con particolare attenzione all’inquinamento e ai cambiamenti climatici – siano frutto della sua condotta.

Un team multidisciplinare, guidato dal medico Jean-François Toussaint, ha condotto un’analisi di oltre 160 studi sviluppati negli ultimi 120 anni. Alla base dello studio, il team si è concentrato su fattori quali longevità, prestazioni atletiche, altezza nel tempo e ambiente.

Hanno concluso che l’aspettativa di vita, le prestazioni fisiche e l’altezza si sono stabilizzate dal 1980, anche se sono cresciute costantemente nel corso del 20° secolo. “Queste caratteristiche non aumentano più, nonostante i continui progressi nutrizionali, medici e scientifici“, ha spiegato Toussaint. “Questo suggerisce che le società moderne hanno permesso alla nostra specie di raggiungere i suoi limiti“.

Il team di ricerca supporta analisi con record medici e sportivi che consentono di misurare, nel corso del secolo scorso e con precisione, fattori come le prestazioni fisiche. Cento anni dopo questi record, le flessioni sono in calo, con l’aspettativa di vita in declino e con i record sportivi che restano ai vertici in sempre più tempo.

Le statistiche sulla salute e l’altezza stanno gradualmente aumentando, ma in Africa, al contrario, un’alimentazione insufficiente tende ad abbassare questi tassi. Per gli scienziati e gli autori dello studio, i fattori ambientali sono la causa principale per cui abbiamo raggiunto questo “picco biologico”.

L’inquinamento ambientale è stato associato al minor peso alla nascita, una cattiva salute e minore aspettativa di vita, insieme al cambiamento climatico. “Osservare le tendenze in declino potrebbe fornire un primo segnale che qualcosa è cambiato, ma non per il meglio“, ribadisce Toussaint. “L’attuale declino delle capacità umane che possiamo vedere oggi è un segnale del fatto che i cambiamenti ambientali, incluso il cambiamento climatico, stanno già contribuendo a crescenti vincoli che ora dobbiamo considerare“, aggiunge.

Lo studio avverte quindi la comunità e i governi di tutto il mondo di fare riferimento a questi dati, in modo che possano essere messe in atto misure per combatterli e, quindi, che la popolazione raggiunga valori biologici più elevati.

***

Questo articolo è disponibile anche in versione inglese