Un nuovo studio lega le dimensioni del cervello delle balene e dei delfini alla complessità del comportamento culturale e sociale della specie. La ricerca potrebbe aiutarci a comprendere meglio l’interazione tra il nostro cervello e lo sviluppo sociale.
Le balene e i loro piccoli “parenti”, i delfini, hanno una vita sociale molto accesa. Formano gruppi sociali strettamente legati a relazioni personali e linguistiche complesse che somigliano ai dialetti regionali, sia dei delfini che delle balene. Ovviamente, un certo grado di finezza cerebrale contribuirebbe a mantenere con successo tali comunità.
Un team guidato dal dottor Keran Fox, un ricercatore presso il Dipartimento di Neurologia e Scienze Neurologiche dell’Università di Stanford, ha eseguito un’analisi per vedere come le dimensioni del cervello si riferiscano alla complessità sociale in diverse specie di cetacei.
Lo studio rappresenta la prima grande banca dati delle dimensioni cerebrali dei cetacei e dei comportamenti sociali. Il team ha compilato informazioni su 90 specie di delfini e balene e ha trovato un’ampia prova del fatto che i cetacei mostrano complessi comportamenti sociali e cooperativi simili a quelli osservati nella cultura umana e in altri primati. L’elenco comprendeva tratti quali:
- relazioni complesse di alleanza – lavorare insieme per il beneficio reciproco;
- trasferimento sociale delle tecniche di caccia: insegnare a cacciare e utilizzare strumenti;
- caccia cooperativa;
- vocalizzazioni complesse, compresi i dialetti regionali del gruppo – “parlare” l’uno all’altro;
- mimica vocale e fischi univoci per gli individui – usando il riconoscimento del “nome”;
- la cooperazione interspecifica con gli esseri umani e con altre specie;
- genitorialità – prendendosi cura dei giovani che non sono figli propri;
- gioco sociale.
Inoltre, stabilisce un forte legame tra queste caratteristiche, la dimensione del cervello e l’encefalizzazione (un aumento della complessità relativa del cervello). Il loro passo successivo è stato quello di testare le ipotesi del cervello sociale e l’ipotesi culturale del cervello, due teorie evolutive che cercano di spiegare perché alcune specie di terra abbiano sviluppato un cervello insolitamente grande. Entrambe le ipotesi sostengono che alcune specie selezionate per i cervelli più grandi navigano in ambienti ricchi di informazioni – come vivere in un gruppo e in cooperazione.
Il dottor Fox spiega che anche se il comportamento esposto dai cetacei è simile a quello di alcune specie di terra, i loro cervelli sono collegati in modo diverso. Ciò ha portato alcuni ricercatori a credere che non siano in grado di processi cognitivi più elevati, compreso il comportamento sociale. Questa è stata la prima volta che una ricerca si basava su un database di mammiferi marini.