Neapolis
La città romana di Neapolis

Neapolis era una città romana situata nel nord Africa, con un ricchissimo bagaglio di antichità perso in mare dopo che uno tsunami la travolse. Molto più tardi, fu intravista e localizzata vicino alla costa di Nabeul, in Tunisia, precisamente nel Golfo di Hammamet, da un sottomarino archeologico tunisino di una spedizione italiana.

Questa missione era guidata da Mounit Fantar insieme ad un team del Tunisia National Heritage Institute (INP) e dell’Università di Sassari. “E’ una grande scoperta che avvalora le storie dell’antichità“, spiegava l’archeologo. Osservando che la spedizione subacquea aveva trovato strade, monumenti e circa 100 carri armati usati per la produzione del garo, un condimento fermentato a base di pesce e amato dalle élite romane per il suo presunto potere afrodisiaco

Questa scoperta ci ha permesso di stabilire con certezza che Neapolis fu un importante centro di produzione di garo e sale, probabilmente il più grande centro romano del mondo“, ha detto Fantar. E’ probabile che questa civiltà abbia basato la sua economia sulla vendita di questo condimento.

Questo insediamento è stato travolto e sepolto da uno tsunami di cui racconta lo storico romano Amiano Marcelino, del secolo IV d.C., lo stesso che narrò del declino dell’impero. Questo fenomeno naturale immerse la città nel 365 d.C. e andò fortemente ad influenzare la città di Alessandria e l’isola di Creta.

La ricerca esplorativa è iniziata nel 2010 dopo aver studiato alcuni scritti di Marcellino, in cui parlava della città, mettendola a favore di Cartagine durante la terza guerra punica nel 149-146 a.C. Fantar dice che la cosa più importante “non è scavare, ma per preservare” questi resti e mantenere l’area “una riserva archeologica per le generazioni future.” 

Con questa scoperta non solo si è scoperta una vecchia città, ma si è compresa l’utilità e l’importanza del garo in quel momento storico.