Consideriamo la voce di ciascuno di noi come un valido strumento di diagnosi di eventuali malattie. L’uomo emette suoni articolati e questi sono il risultato della coordinazione di sistemi e sottosistemi del corpo. Oltre ad un’altra serie di parametri, come la temperatura corporea, la vasodilatazione, ecc.
Ora, consideriamo che un recente studio italiano sia riuscito laddove ancora non si era giunti. Ovvero, data la natura della voce, e misurandone i parametri sonori, è possibile eseguire uno screening completa della salute del paziente che vi si sottopone e semplicemente pronunciando alcune frasi registrate.
La ricerca è il risultato di diversi studi condotti dal professor Giovanni Saggio, condotti insieme ai suoi collaboratori del gruppo Hiteg (Health Involved Technical Engineering Group, presso il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con un altro team di colleghi, questa volta del Department of Bioinformatics della Patil University di Mumbai- Ed è qui che sono state condotte le analisi sperimentali su migliaia di pazienti.
In particolar, si è constatato come la voce di una persona malata cambi in alcuni aspetti ben determinati. Questi sono specifici della malattia, poichè i parametri di una persona sana sono diversi da quelli del soggetto sano. La voce, dunque, cambia in un modo che solo un software da computer è in grado di distinguere e “molto prima che si mostrino gli effetti evidenti (tremore nel caso del Parkinson, dimenticare le cose nel caso dell’Alzheimer)“, scrive Saggio.
Lo studio è nato come pura iniziativa personale e senza alcun ausilio di finanziamenti. Al momento, si spera che – dato l’avanzamento degli studi – questi possano giungere, al fine di proseguire le ricerche in Italia e su un numeri di pazienti importante, come è stato già fatto in India. Queste richiederanno molto tempo – si stima anni – e l’biettivo è quello di organizzare un database che fornisca i parametri vocali di migliaia di soggetti sani.