Sono imparentati con gli esseri umani? Due studenti dell’Università di Leicester, nel Regno Unito, tali Krisho Sang Manoharan e Ruth Jones, hanno condotto uno studio per determinare l’origine di questi piccoli personaggi gialli. E, nel far ciò, hanno studiato la struttura genetica degli esseri umani mettendola a confronto con quella di queste creature.
Gli autori hanno preso in considerazione i dati evolutivi spiegati nel film stesso che ha dato notorietà a questi simpatici omini gialli. Nella pellicola, si afferma che sarebbero nati 400 milioni di anni fa. Quindi, tenendo conto di questo, e mettendo sul tavolo sia la pigmentazione della loro pelle – del caratteristico colore giallo – le loro capacità linguistiche e i loro occhi, hanno identificato diversi fattori nel genoma che potessero ricondurli ad una parentela con la razza umana. I Minions, dunque, potrebbero essere antenati degli esseri umani.
Il genoma di Minions
Quattro fattori definiscono questa lontana parentela con noi esseri umani:
- Il gene cromatófaro: è il gene chiave nella pigmentazione di pesci, anfibi, crostacei e cefalopodi. Il che spiega il colore giallo brillante della pelle dei Minions. Il fatto poi che adorino le banane favorirebbe il mantenimento del peculiare colore giallo.
- I geni omeotici: dopo aver alterato molti dei geni responsabili per lo sviluppo, si sono verificate mutazioni genetiche che hanno causato la comparsa di cambiamenti nella morfogenesi. Così, i geni omeotici (presenti nella maggior parte degli esseri viventi, incluso l’uomo) spiegano la sproporzione del corpo tendente al nanismo, sia a causa di una acondroplasia e di una ipocondroplasia.
- Il gene Pax6: alcuni dei Minions, come Stuart, hanno un occhio. Un fatto che potrebbe essere spiegato con una mutazione in questo gene, responsabile dello sviluppo del cervello e degli occhi in fase embrionale e che avrebbe causato la necessità di indossare occhiali per vedere meglio.
- FOXP2: Ora concentriamoci su questo discorso. Questo gene è cruciale per lo sviluppo della parola e del linguaggio (di cui non solo l’uomo è l’unico beneficiario). La mutazione del FOXP2 avrebbe causato un disturbo di comunicazione specifico, la creazione di un linguaggio umano molto primario che imita, in un certo senso, il suono della voce umana.