E’ un sistema in miniatura ed è stato presentato dalla NASA grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Spitzer. A questo si deve l’aver raccolto l’orbita e trenta mini-eclissi causate dal passaggio dei pianeti intorno alle loro stelle. I ricercatori sono stati in grado di confermare la presenza di sette pianeti, tutti di dimensioni paragonabili alla Terra (più o meno intorno al 15%).
Questo sistema è molto speciale perché la sua stella è molto piccola, appena più grande di Giove. I pianeti orbitano molto vicini alle loro stelle. In totale, impiegano tra 1,5 e i 12 giorni per ruotare attorno alla loro stella (per i primi sei, mentre il periodo di rivoluzione degli ultimi è leggermente più lungo). Dato che l’influenza gravitazionale della stella è molto forte, questi pianeti extrasolari presentano sempre la stessa faccia ad essa.
“Una parte di essi si trova in un’area coerente con l’esistenza di acqua liquida sulla loro superficie“, è quanto dichiarano gli scienziati.
Se questo sistema ha attirato l’attenzione considerevole media, ci sono varie ragioni. Per cominciare, non è da trascurare il numero record di pianeti extrasolari rocciosi osservati attorno alla stessa stella. Inoltre, alcuni di essi si trovano in una zona compatibile con l’esistenza di acqua allo stato liquido sulla loro superficie. E, mentre orbitano attorno a una nana ultrafroide, ovvero una stella un po’ più luminosa, i ricercatori hanno sperato di rilevare i cambiamenti nella luminosità della stella associata alla presenza di atmosfera grazie allo Space Telescope James Webb, il telescopio al momento più prossimo. E che entrerà in servizio nel 2018.