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Il sesso e i suoi perchè

Apparentemente, facciamo sesso per procreare. E fin qui, nulla di male. Che ce lo puntualizzasse anche uno studio, non ce lo saremmo mai aspettati. Infatti, è proprio quello che il dottor Stuart Auld, dell’Università di Stirling, sostiene grazie alla sua nuova ricerca.

L’esperto ed i suoi ricercatori hanno concluso che la riproduzione sessuale porta a geni misti, il che significa che la prole con il tempo sia anche meglio “attrezzata” per affrontare nuovi agenti patogeni. I figli, quindi, sono in grado di crescere più rapidamente e, di conseguenza, sviluppare una migliorata capacità di combattere le infezioni.

Il dottor Auld ha specificato che, di natura, “abbiamo bisogno di eludere la malattia e la scienza sente la necessità di spiegare il motivo per cui il sesso persiste nel mondo naturale, nonostante i costi“. E aggiunge: “Noi non abbiamo bisogno di sprecare tempo ed energie per fare sesso tutto il tempo, anche se non sembra il modo peggiore per trascorrere una giornata“.

Lo scienziato spiega questa necessità naturale con la riproduzione dei girini, in grado di riprodursi entrambi i modi – quando i tempi sono duri e la popolazione è sotto stress, si passa dalla riproduzione asessuata per la riproduzione a schiusa di uova. “Confrontando la prole e i genitori [dei girini d’acqua], abbiamo constatato che quelli sessualmente riprodotti sono meno malati di quelli ‘clonati’“, ha spiegato lo scienziato.

 

Ed ha aggiunto: “La sempre presente necessità di eludere la malattia è in grado di spiegare il motivo per cui il sesso persiste nel mondo naturale, nonostante i costi“. 

Costi o non costi, comunque, e a dispetto dell’interesse di questa ricerca, il fare sesso non ha troppo bisogno di spiegazioni.