Le persone che hanno la barba o sono solite radere i loro peli pubici sono più comunemente colpite da infezioni trasmesse sessualmente (STI). Lo afferma uno studio pubblicato lo scorso martedì, dopo aver avuto modo di dimostrare il rapporto di causa ed effetto tra i due fenomeni.
Secondo un sondaggio condotto su circa 7.500 americani di età compresa tra i 18 e i 65, chi rade il pube fa parte di un 80% con più probabilità di avere sperimentato almeno una infezione a trasmissione sessuale come herpes, sifilide, gonorrea o clamidia.
Questi risultati sono corretti per differenze legate all’età degli intervistati o il numero di partner sessuali che hanno avuto, si specifica nell’articolo pubblicato sulla rivista specializzata infezioni trasmesse sessualmente. Tra i partecipanti al sondaggio, il 74% ha riferito di aver rasato o rade i peli pubici (84% delle donne e il 66% degli uomini), il 17% ha dichiarato di effettuare una depilazione totale più di 11 volte all’anno, il 22% la riprende o fa la ceretta almeno una volta alla settimana.
Questo studio, condotto via Internet nel gennaio 2014 tramite l’istituto GfK, trova solo una correlazione tra i due fenomeni e non prova un legame di causa ed effetto. Una ipotesi “plausibile” per spiegarla è che la depilazione possa favorire la penetrazione di batteri o virus a trasmissione sessuale. Un’altra spiegazione potrebbe essere quella che vuole i “seguaci” della “rimozione” ossessiva dei peli pubici come i più propensi ad adottare comportamenti sessuali a rischio.
Se il legame tra i due fenomeni saranno in futuro confermati, sarebbe utile condurre una prevenzione mirata a quanti sono soliti depilare le zone intime, per esempio consigliando loro di attendere fino a quando la loro pelle non guarisca prima di avere rapporti sessuali.