
La Nasa (Amministrazione National Aeronautics and Space Administration) ha scoperto al polo sud di Marte alcuni depositi di biossido di carbonio congelato, noto nel mondo scientifico come “ragni”. Sì, avete letto bene, ragni. E, a quanto pare, una motivazione c’è.
L’agenzia spaziale degli Stati Uniti ha chiesto aiuto a 10 mila volontari per esaminare la superficie del pianeta dalle immagini raccolte dalla camera Context (CTX) del Mars Reconnaissance e individuare nuovi casi di erosione. I volontari, quindi, hanno esaminato accuratamente le immagini orbitali catturate dal Mars Reconnaissance Orbiter, al quale si deve l’aver individuato 20 aree che potenzialmente potrebbero contenere depositi di anidride carbonica.
Successivamente, gli esperti della NASA, grazie allo strumento High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE), hanno esaminato queste zone e incontrato i “ragni”. Si chiamano così a causa delle caratteristiche dell’erosione. I canali convergenti assomigliano visivamente alle gambe di un ragno.
I ricercatori hanno concluso che la particolare texture di ghiaccio si forma per esteso per la fusione dello strato inferiore. L’anidride carbonica viene fusa e conduce al gas di scarico alla superficie, intagliando canali che somigliano alle gambe di un ragno. “Le coperte di materiale espulso dal cratere sono erodibili e, forse, rispetto ad altre superfici, è necessario che lo strato di ghiaccio sia fosse presente per lungo tempo o così spesso da poter formare forme simili ai ragni“, ha spiegato il ricercatore Candice Hansen, del Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona.
Questo progetto di partecipazione dei cittadini ha contribuito a scoprire i segreti nascosti del pianeta rosso. Ma, a sua volta, ha continuato a generare più domande. “Abbiamo nuove scoperte e nuove domande a cui rispondere, grazie a tutto l’aiuto dei volontari“, ha detto Hansen.