L’immagine “The Last Shout” mostra una stella molto simile al nostro Sole ed è stata il confronto naturale con esso con alcune delle sue caratteristiche più note. Lo scatto è stato ripreso dal telescopio spaziale Hubble della Nasa e ritrae il momento in cui una nana bianca sta bruciando.
“La luce ultravioletta che si staglia dalla stella morta rende la materia intorno molto brillante e luminosa”. La stella, infatti, è alla conclusione del suo ciclo di vita ed è “spogliata” dei suoi strati esterni di gas che formavano un bozzolo attorno al rimanente nucleo della stella stessa.
La nana bianca al suo centro è una delle più calde e finora note, con una temperatura superficiale di 200 mila gradi Celsius. Durante ciascuna delle esplosioni, la stella ha gettato il materiale in direzioni diverse.
Secondo la Nasa, la Via Lattea è piena di “reliquie” stellari, come registrato dal telescopio. E sono quelle che noi conosciamo come “nebulose planetarie”. I materiali espulsi dalla stella illuminano di colori diversi l’area circostante e a seconda della loro composizione, densità e quanto vicino si trova al nucleo bollente della stella.
L’agenzia spaziale europea ESA ha pubblicato un paio di mesi fa una foto di quella che potrebbe essere la fotografia di un sole morente, entro circa 5 miliardi di anni. Tuttavia, questi resti stellari non hanno nulla a che fare con i pianeti. Questo nome è stato dato dagli astronomi dei secoli XVIII e XIX che li consideravano somiglianti ai dischi di Urano e Nettuno.
Sono invece chiamate nebulose planetarie e contengono anche abbondanti nuvole di polvere, alcune delle quali formano lunghe bande scure in direzione opposta alla stella. Queste possono essere individuate nei due lobi a forma di papillon. La colorazione blu rivela la presenza di elio; mentre il blu-verde quella di ossigeno e l’azoto e l’idrogeno sono identificati con il rosso.