È accaduto a Lisa Alamia, texana di origini messicane, la quale lo scorso dicembre si era sottoposta ad un intervento per correggere la mandibola. Ebbene, uscita dalla sala operatoria, la donna ha cominciato a parlare con accento britannico.

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I medici credevano che scherzasse e, tra le risate della sua famiglia, Lisa ha chiesto spiegazione e le hanno risposto che era un effetto dell’anestesia e di non preoccuparsi. Ma, a distanza di mesi, Lisa continua a parlare con accento “british”, nonostante non siano state riscontrate anomalie al suo cervello.

Secondo i medici, si tratterebbe della “sindrome dell’accento straniero”, una rarissima malattia, che provoca un disturbo della parola, di cui si contano solo 100 casi al mondo. Solitamente è causata da ictus o traumi cerebrali; in alcuni casi, come in quello della donna texana, non si riscontrano cause evidenti. Fatto sta che il nuovo accento può essere permanente o, raramente, diminuire nel tempo.

Un caso simile è accaduto dieci anni fa ad una donna australiana, vittima di un grave incidente in automobile. Entrò in coma e al risveglio iniziò a parlare con chiaro accento francese. Anche la sua voce era cambiata e dopo la riabilitazione linguistica riprese a parlare come prima, ma cominciò a soffrire di ansia e depressione.

Lisa al momento sta facendo dei test neurologici per capire da dove nasce il problema ed ha iniziato la terapia con un logopedista.